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Posts Tagged ‘Videocracy’

Qual’è il motivo per cui dovrei far decidere a qualcuno, al di fuori della mia persona, cosa non posso vedere? La risposta è NESSUNO.

Sembra ti tornare a vecchi ricordi di storia per quel che riguarda la censura.

Il cinema, come la televisione, è diventato molto sensibile ai possibili dispiaceri che potrebbe causare a qualche personaggio o gruppo di persone di rilievo. Già in questo anno, sono tre i film che dopo aver esposto temi “spiacevoli” hanno riscontrato qualche difficoltà nell’uscita della pellicola ai cinema. Per non dire che non sono proprio usciti.

  1. Videocracy, un film che parla del potere mediatico di Berlusconi attraverso le sue televisioni. Di questo film non è stato mandato in onda il trailer ne su reti Rai, ne su quelle Mediaset, in modo del tutto arbitrario. Il film è uscito nei cinema, ma solo di alcune città (per fare un esempio in tutta Verona e provincia non era presente nessuna programmazione);
  2. Francesca, il film parla del razzismo italiano contro i rumeni. Questo film, il quale aveva già una casa produttrice pronta (Fandango), è stato bloccato a causa delle offese rivolte al Sindaco Flavio Tosi e all’on. Mussolini;
  3. Agorà, film che parla di Hypatia di Alessandria,matematica, astronoma e filosofa uccisa dai monaci cristiani ai tempi dell’avvento del cristianesimo.

Di quest’ultimo film, Agorà, se ne può vedere solo il trailer in spagnolo, visto che nessuna casa produttrice ha deciso di distribuirlo in lingua italiana.

Ogni volta in cui parlo di queste cose mi torna alla mente sempre un nobile pensiero di un personaggio del ‘700:

Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.

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All’orecchio di qualcuno sarà sicuramente giunta la notizia della censura del trailer del film Videocracy, prima dall’ente pubblico televisivo RAI e poi da quello commerciale Mediaset.

Ora, non so voi, ma l’ultima volta che ho sentito o visto qualcosa di eclatante riguardante la censura era durante il periodo fascista del… an no, è vero! C’era anche nel 2002!

Capita spesso, parlando di queste cose (la censura operata da enti statali e non), che qualcuno sbuffi dichiarando che non è poi una tragedia o dipingendo il fatto come una strumentalizzazione politica. Un po’ come dire ad un affamato che la sua non è fame, ma solamente una sua impressione dovuta alle cattive frequentazioni che fa in vita.

Fatto sta che: di qualsiasi fede tu ti voglia ricoprire, non puoi permettere che qualcuno possa impedirti di scegliere cosa tu possa o non possa guardare. Dovrebbe stare alla coscienza di ognuno decidere cosa si debba o meno sapere.

Per contrastare qualsiasi cosa contraria ad uno sviluppo “sano” del nostro sapere si ha il dovere di contestare e manifestare più o meno indirettamente il nostro dissenso.

Riportando l’esempio fatto da un’esponente della banca etica: si può benissimo (e qui seguitemi bene) dissentire mostrando consensi a favore dell’opera/idea censurata.

Censurando Videocracy, questo ha subito una mutazione. Infatti, ora, non è più un film, ma una leva che può essere utilizzata contro la censura. A prescindere i gusti sui vari tipi di film o sulle varie idee politiche, non dareste più un segnale ad un partito politico, ma all’intera classe politica ed anche a noi stessi, e cioè che non ci nascondiamo così facilmente al primo tuono.

In tutta Verona e provincia non c’era un cinema che trasmetteva la pellicola incriminata, e questo un po’ mi ha colpito. Per questo motivo, martedì scorso, ci siamo preparati e ce lo siamo andati a vedere nella città di Vicenza.

La sala era abbastanza vuota, al massimo ci saranno state una quindicina di persone. Dopo quasi un’ora e mezza di proiezione ci siamo fatti un giretto per il centro e degustati una frittella con Nutella.

Un piccolo gesto, qualche persona in più che muove la statistica degli incassi.

Basta davvero Apparire!..?

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Non posso fare a meno di pubblicare almeno il trailer, tanto bandito in Italia da tutte le televisioni Statali e private. Forse perchè fanno capo alla stessa persona e per pura coincidenza il film narra di questa persona.

È un’analisi del potere della televisione e di come essa influenzi comportamenti e scelte della popolazione italiana, di come essa sia entrata nella vita quotidiana come principale fonte di informazione per la quasi totalità delle persone. Gandini focalizza l’attenzione soprattutto sull’impero mediatico di Silvio Berlusconi e di come questo gli abbia permesso di ottenere consensi alle urne. Rai e Mediaset si sono rifiutate di trasmettere il trailer. [Fonte]

Vale la pena spendere quattro soldi e andar a vederlo al cinema… (-:

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