Quando si parla di programmi televisivi, mi capita spesso di sentire affermazioni tipo: “Non ci sono più i programmi di una volta.” o frasi simili.
Inizialmente le “classificavo” come la solita frase fatta dovuta alla classica mitizzazione del passato, ma non è solo questo.
È innegabile, osservando vecchi filmati, che la programmazione televisiva ha cambiato qualcosa nell’intrattenimento del pubblico. Non credo però si possa dire che il suo scopo (o uno dei suoi scopi) sia variato, cioè: intrattenere.
Nei lontani anni ’70 ci fu una persona che dichiarò:
[…] la televisione è un medium di massa. E il medium di massa non può che mercificarci ed alienarci. […]
Questa frase, pronunciata 40 anni fa, mi ha fatto pensare. In molti pensano della televisione la stessa cosa (anche se continuano a guardarla); solo che le frasi per esprimersi in merito ad essa sono un po’ diverse. Se le frasi che spesso sento pronunciare tipo:”Ti fanno vedere solo quello che vogliono loro.” o “Parlano solo di cazzate.”, per quanto semplici, fossero approfondite nel significato che diamo loro e restassimo coerenti nei nostri pensieri, probabilmente arriveremo allo stesso pensiero dell’autore citato prima (di cui non ho menzionato il nome).
Quel che penso è che in realtà non ci sia un peggioramento della qualità in televisione, ma che quel male che contraddistingue la tv sin dalla sua nascita sia semplicemente mutato. La tv ha cambiato pelle, cioè: anche prima era brutta, ora è sempre brutta ma in modo diverso: alla fine è sempre la stessa. La sua funzione d’intrattenimento la svolge da sempre, assieme alla divulgazione dell’unico messaggio che può dare, cioè, l’eco di chi sta al potere.
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