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Posts Tagged ‘mondo’

Ogni tanto mi prendo un po’ di tempo per cazzeggiare e mi metto a leggere qualcosa o guardare video in giro per il web.

Mi sono imbattuto nel commento di un utente su di un blog, il quale chiedeva se secondo la sua opinione sarebbe successo qualcosa 11-11-11. Li per li sono rimasto un po’ perplesso, poi mi sono ricordato d’aver letto/sentito o in una rivista o in un finto tg una cosa del tipo “attenzione alla data 11-11-11; data palindroma per alcuni potrebbe succedere qualcosa”.

Dopo aver scritto un commento al post ho notato che era in attesa di moderazione (cosa che personalmente detesto). Quindi, visto che avevo ancora un po’ di tempo a disposizione mi son detto di metter giù due righe per alzare il numero di post pubblicati 🙂

Per meglio chiarire una cosa vediamo che definizione si da di palindromo:

è una sequenza di caratteri che, letta a rovescio, rimane identica. Il concetto si riferisce principalmente a parole, frasi e numeri. [wiki]

Contrariamente a quanto si possa pensare domani non è l’anno 11, si scrive 11 solo per abbreviare la data. 🙂
Esempio semplice semplice: Una persona si chiama Giovanni ma viene chiamata Gianni, questo non vuol dire che si chiama Gianni, ma si chiama Giovanni. Certo, se la chiami Gianni magari si gira ugualmente, ma il suo nome è comunque Giovanni!

Domani in realtà, per chi non lo sapesse, è 11-11-2011 ora sfido tutti i lettori a leggere il numero 11112011 e dirmi dove cazzo è palindromo!

Senza contare delle decine di diversi tipi di calendari che le genti nell’arco dei secoli ha ideato, per citarne un paio(sempre i soliti) i buddisti e i cinesi l’anno 2011 l’hanno superato già da un po’ di tempo.

Comunque, mi incuriosisce questa cosa… La ricerca dell’evento catastrofico in una data prefissata, da secoli c’è sempre stato qualcuno che diceva “in quella data il mondo finirà” l’hanno detto nell’anno 1000 lo dicevano i testimoni di Geova in più occasioni e diversi altri.

Non so a cosa è dovuto, forse vedendo le ingiustizie si spera in un evento che vada a “livellare” tutte le genti. O forse è semplicemente quella voglia di essere i premonitori/percettori di eventi mistici.

Ma indipendentemente da questo, trovo di dubbio gusto che mass media si mettano a fomentare simili cretinate giusto per riempire quello spazio di 1 minuto e 16 secondi che gli rimane per finire la scaletta.

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Mercoledì io e wr siamo andati al cinema a vedere il film 2012, uscito nelle sale pochi giorni prima.

Tralasciando il fatto che siamo dovuti andare all’UCI (cinema pieno, mezzora di pubblicità prima del film e 6,20 € il biglietto scontato del mercoledì), mi ha colpito molto l’interpretazione (frecciatina?) del regista Roland Emmerich alla politica di casa nostra.

In pratica tutti i potenti e i ricchi del mondo si trovano su queste arche appena prima del disatro di turno e all’appello mancano solo il presidente degli Stati Uniti (ovviamente) e udite udite: il premier italiano!!!! Che ha scelto di stare con i suoi compatrioti sprezzante del pericolo e incurate della fine vicina.

Che dire? Grazie Silvio di essere rimasto con noi!

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Le pubblicità sono fantastiche, non parlo semplicemente dei messaggi espliciti o delle tecniche grafiche che utilizzano, ma soprattutto delle nuove linee guida che utilizzano per vendere qualcosa. Una pubblicità non può restare sempre quella nel tempo, perchè perde di efficacia. La società cambia, in bene o male non sta a me giudicare (non in questo post almeno), ma sta di fatto che cambia! Cambiano i suoi ritmi di vita, le abitudini alimentari e di socializzazione, le idee politiche ed etiche. Le pubblicità, per riuscire ad essere sempre più efficaci nel raggiungimento del loro scopo devono studiare questi cambiamenti e andare di pari passo con “il nuovo stile che avanza” della “nuova” società o magari cercare di anticipare leggermente i tempi riuscendo, più o meno efficacemente, a deviarli nella direzione desiderata.

Nei “consigli per gli acquisti” (come direbbe un vecchio massone) si possono intravedere questi cambiamenti, cambiamenti che la pubblicità lancia in base alla nuova linea guida della società.

Penso sia ormai noto che le pubblicità non sono più filmatini (diciamo simpatici) come quelli dell’ormai vecchio Carosello. Alle spalle dei nuovi messaggi pubblicitari ci son fior di studi fatti da psicologi e sociologi, tutti dottori che studiano le persone e i loro comportamenti, sia nel loro intimo che all’interno di un gruppo. Grazie a questi studi le pubblicità possono far pressione su varie cose, dai nostri istinti più primordiali o dalle nostre sensazioni di inadeguatezza per un qualsivoglia motivo.

Le immagini sono una vera e propria lingua, come lo è l’italiano, l’inglese ecc., solo che non tutti sanno leggerla e per questo motivo risulta essere molto efficace.

Mettendosi ad osservare le pubblicità è bello cercare di filtrare tutte le sciocchezze che dicono e di arrivare ad individuare il nuovo messaggio lanciato, per questo dico che le pubblicità sono fantastiche, perchè le si possono paragonare ad un metro di misura del cambiamento della società.

Ora vorrei mettere a confronto due diversi tipi di pubblicità. La prima è di qualche anno fa, di una nota marca di abbigliamento. Invece, l’altra pubblicità è più recente, per un noto operatore telefonico.

In questo video tutti gli attori hanno con loro un oggetto della marca D&G, è quello che li lega l uno all altro. Poi, tutti gli strusciamenti e le posizioni assunte dai vari personaggi lasciano percepire un piacere unico: il far parte di quel gruppo.

In quest’altra pubblicità invece il messaggio, a mio avviso, è leggermente diverso:

Infatti, in questo spot, le persone fanno parte di un unico gruppo (quello vodafone), ma all’interno di questo gruppo si va a cercare l’individuo.

Il messaggio non è più solo “Entra in questo gruppo e ti sentirai meglio”, ma “Entra o resta in questo gruppo perchè solo qui riuscirai a distinguerti davvero dagli altri”. Quindi, da questa pubblicità si può vedere un piccolo tentativo per reindirizzare la rotta, cioè, non si punta più sull’individualità del gruppo, ma si va più nello specifico e si punta sull’individualità del singolo all’interno del gruppo.

Tutta un’illusione è certo. Come si fa a credere di distinguersi in base a delle strade già segnate dalle quali non si può uscire? Mi spiego meglio entrando nello specifico, come si può definire un elemento di distinzione lo scegliere tra quattro o cinque tariffe differenti, ma che restano comunque immutate per ogni persona?

Ecco quindi la nuova linea guida: ..e tu di che colore sei?

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Anche quest’anno ho dato una mano ad addobbare l’albero di Natale. Non quello che ho a casa però, bensì quello dell’università di Pisa alla quale sono andato assieme a white-rabbit per il Real life security.

Sull’albero erano presenti diversi oggetti hardware e biglietti vari, ma c’era un buco e io avevo una cosa che volevo divulgare.

Ed ecco che così ho messo un altro po’ di originalità a quell’albero, ingrandendo la foto e facendo molta attenzione potrete vedere il souvenir che mi ero preso dalla 16a Fiera delle verità 😉

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