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Posts Tagged ‘cinema’

Prima di affacciarmi sul mondo di internet credevo che i film fossero “solo” quei 90, 120 o a volte 180 minuti che si vedono in pellicola.

Cominciando a navigare un po’ in giro ho visto che di un solo film, quando va bene, ce ne sono almeno due versioni (mi riferisco a quella uscita al cinema e successivamente alla Director’s cut).

Come se non bastasse, le case di distribuzione che doppiano e portano i film in Italia spesso e volentieri vogliono lasciare la loro firma sulla pellicola, sul trailer e pure sul titolo.

Qualche tempo fa, ero andato a vedere l’ultimo film di Jim CarreyColpo di fulmine: il mago della truffa“. Come già descrissi, si formò un piccolo teatrino che mi portò molto rapidamente in mezzo ai pensieri delle persone li vicino.

Evidentemente quelli della Luky Red conoscevano molto meglio di me queste possibili reazioni. Lo si può dedurre osservando due trailer, il primo in italiano, il secondo in inglese:

Nel secondo trailer, rispetto al primo, è palese che si tratti di una storia di un truffatore e del suo amore nei confronti del suo compagno. Questo “particolare” nella versione in italiano sembra fatta passare come parte della truffa architettata dal truffatore protagonista del film.

Lo stesso titolo è la dimostrazione che si è cercato di nascondere la natura della pellicola. Infatti, in Italia è uscito come “Colpo di fulmine: il mago della truffa”, in tutti gli altri paesi è uscito con “I love you Philip Morris”… e non credo che sia dovuto ad un’errata traduzione del titolo originale.

Come ha subito variazioni trailer e titolo, è presumibile che qualche taglietto, qua e là, l’hanno dato pure al film. Nel secondo trailer, infatti, al 34esimo secondo circa c’è una scena che non ricordo d’aver visto durante la proiezione del film.

Molto interessante è anche far un confronto delle diverse locandine fatte per questo film.

Qui sotto ne metterò a confronto due:

Come si può notare, invece di “Ti amo Philip Morris” è stato messo un anonimo “Colpo di fulmine” e più in piccolo un “il mago della truffa” che sembra quasi vada a sostituire la scritta in rosso “Begin gay is really expensive” (Diventare gay è molto costoso [ndt]).

Oltre al titolo, gli stessi personaggi sono disposti in modo molto diverso. Nella locandina in inglese ci sono i due protagonisti in primo piano, in quella in italiano c’è solamente Carrey in primo piano che porta a spasso i cani, altre due sue immagini ai lati quasi a farlo sembrare uno dei suoi classici film comici e più defilato in un angolino McGregor, del quale è difficile perfino distinguerne il volto.

Qui di seguito potete vedere le altre locandine che sono riuscito a trovare, come potrete vedere con i vostri occhi non ce n’è una che possa forviarvi:

Tutto questo, molto probabilmente, per fare qualche decina di migliaia in più d’incassi: il business è business.

A volte invece si danno dei connotati diversi al film semplicemente per problemi di traduzione come presumo sia successo per “Donnie Darko” (nella versione originale vengono tagliate le scene in cui legge un libro in inglese). Anche se, sempre in “Donnie Darko”, ci sono dei tagli inspiegabili: ma davvero! in una scena in cui il padre parla al figlio ad esempio: niente scene di sesso o violente, nulla di nulla, forse perchè il padre era un po’ brillo, ma questo non può essere una giustificazione.

Anche “Jeux d’enfants” è stato tradotto con un’improbabile “Amami se hai coraggio!”. Qui, molto probabilmente, volevano far leva sul lato sentimentale dei possibili fruitori del film.

Tutti questi tagli e censure (prendere anche come esempio “I segreti di Brokeback Mountain” che la Rai ha censurato per trasmetterlo in tv) ti mostrano come un prodotto, che può essere ritenuto artistico, possa subire innumerevoli variazione essenzialmente in base al tipo di mercato in cui andrà smerciato. Sembra proprio una nuova forma di prostituzione e d’inganno per la gente, il tutto per accattivarsela.

Di fatto non ritengo che abbia molto senso questa logica di mercato in campo artistico, o meglio: ritengo che censurare scene del film perchè sono troppo forti sia ridicolo, se vuoi che la gente non le veda semplicemente non proiettare il film.

Si sa che nessuno vive di aria, ma se per vivere devi deviare ciò che originariamente si voleva dire, è meglio: o puntare su altri film o avere il coraggio per fare qualcosa, che magari, ad alcuni potrà non piace.

Personalmente preferirei vedere un film che ritengo magari brutto in alcune sue parti, piuttosto di un film che sia toltalemte accondiscendente nei miei confronti. Lo riterrei quasi come un segno di maturità e rispetto, nel senso che è normale non esser d’accordo su tutto, ma il raziocinio dovrebbe almeno darci la possibilità di provare a capire cosa sia il messaggio principale.

… Io sono favorevole per un cinema più maturo (distribuzione compresa).

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Era da un bel po’ che non andavo al cinema. Ora non lo posso più dire visto che sono andato a vedere Colpo di fulmine – il mago della truffa. Non di certo un ritorno entusiasmante. Schermo incollato al volto (ero in 3° fila -.- ) e l’odore dolciastro del cibo che veniva consumato non aiutava.

Nulla di speciale per qual che riguarda la pellicola, ma più che il film mi hanno sorpreso molto le reazioni del pubblico in sala durante la proiezione.

Ho potuto notare, in maniera palese, che molte delle persone attorno a me non si aspettavano un film dove il protagonista era un truffatore gay.

Si sono così formati piccoli teatrini e commenti vari forniti dai vari buzzurri che mi circondavano. Dalla donna nella fila dietro che afferma:”Che schifo” quando il protagonista si bacia con il suo compagno; All’uomo di fianco che, ripetutamente, affermava “Ma l’è nà storia de du culatoni”; Al ragazzo nella fila difronte che faceva notare d’essere disgustato (probabilmente dalla sua stupidità) e che voleva convincere i ragazzi/e  della sua compagnia ad andarsene.

Questa totale immersione nella realtà mostratami da quelle persone mi ha lasciato allibito.

In sala, mentre pensavo a queste cose, mi son tornate alla mente le frasi di un amico che, nei giorni scorsi, mi ha fatto da cicerone durante la mia visita a Cracovia:”Infondo i polacchi son come noi italiani: razzisti ed omofobi”.

Non mi sarei mai aspettato di avere ulteriori conferme in così breve tempo.

Mi sembra strano che ci sia una così alta impennata di.. non mi vengono le parole.. se non quella già detta: omofobi:

Con il termine “omofobia” quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all’omosessualità o alle persone omosessuali [wiki]

Non mi aspettavo così tanto da un film. Generalmente si guarda un film perchè possa trasmetterti un qualche sentimento o un qualche messaggio, ma mai ti aspetteresti che il vero messaggio lo riceverai dalle persone che lo guardano assieme a te. Volendo, le compagnie che gestiscono le sale potrebbero usare questa scusa per dire “Il cinema non è finito” e che riesce ancora a creare emozioni.

Ma questo non credo possa interessare a molti, almeno non alla generazione annichilita da una televisione a sensi unici.

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Mercoledì io e wr siamo andati al cinema a vedere il film 2012, uscito nelle sale pochi giorni prima.

Tralasciando il fatto che siamo dovuti andare all’UCI (cinema pieno, mezzora di pubblicità prima del film e 6,20 € il biglietto scontato del mercoledì), mi ha colpito molto l’interpretazione (frecciatina?) del regista Roland Emmerich alla politica di casa nostra.

In pratica tutti i potenti e i ricchi del mondo si trovano su queste arche appena prima del disatro di turno e all’appello mancano solo il presidente degli Stati Uniti (ovviamente) e udite udite: il premier italiano!!!! Che ha scelto di stare con i suoi compatrioti sprezzante del pericolo e incurate della fine vicina.

Che dire? Grazie Silvio di essere rimasto con noi!

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Qual’è il motivo per cui dovrei far decidere a qualcuno, al di fuori della mia persona, cosa non posso vedere? La risposta è NESSUNO.

Sembra ti tornare a vecchi ricordi di storia per quel che riguarda la censura.

Il cinema, come la televisione, è diventato molto sensibile ai possibili dispiaceri che potrebbe causare a qualche personaggio o gruppo di persone di rilievo. Già in questo anno, sono tre i film che dopo aver esposto temi “spiacevoli” hanno riscontrato qualche difficoltà nell’uscita della pellicola ai cinema. Per non dire che non sono proprio usciti.

  1. Videocracy, un film che parla del potere mediatico di Berlusconi attraverso le sue televisioni. Di questo film non è stato mandato in onda il trailer ne su reti Rai, ne su quelle Mediaset, in modo del tutto arbitrario. Il film è uscito nei cinema, ma solo di alcune città (per fare un esempio in tutta Verona e provincia non era presente nessuna programmazione);
  2. Francesca, il film parla del razzismo italiano contro i rumeni. Questo film, il quale aveva già una casa produttrice pronta (Fandango), è stato bloccato a causa delle offese rivolte al Sindaco Flavio Tosi e all’on. Mussolini;
  3. Agorà, film che parla di Hypatia di Alessandria,matematica, astronoma e filosofa uccisa dai monaci cristiani ai tempi dell’avvento del cristianesimo.

Di quest’ultimo film, Agorà, se ne può vedere solo il trailer in spagnolo, visto che nessuna casa produttrice ha deciso di distribuirlo in lingua italiana.

Ogni volta in cui parlo di queste cose mi torna alla mente sempre un nobile pensiero di un personaggio del ‘700:

Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.

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