E’ un sistema che esiste già da diversi anni e che ha trovato, per ora, estimatori soprattutto fra gli utenti più “fun oriented” della mtb.
Questo dispositivo però ha dei vantaggi notevoli. Innanzitutto, non esistono più problemi di incrocio di catena, in quanto la trasmissione consta di una corona da 40 denti e un pignone da 16, di un unico manettino tipo twister shifter, di un mozzo specifico e di un tendicatena.
Lo speedhub ha 14 velocità effettive che possono essere selezionate anche senza girare i pedali e soprattutto in qualunque momento della pedalata, perché la variazione di velocità non va a stressare la catena. Questo è un aspetto cruciale per i cambi e i deragliatori classici.
Da notare inoltre che la variazione di sviluppo metrico fra una velocità e l’altra è sempre inferiore al 15% e ciò consente una pedalata sempre molto fluida, senza brusche variazioni di cadenza.
Da quanto dichiara la Rohloff, le 14 velocità di questo cambio consentono di gestire tutte le situazioni, in quanto la massima demoltiplicazione dello speedhub è paragonabile ad un 24:34 di cambio tradizionale. Inoltre, modificando il rapporto di trasmissione fra pignone e corona è possibile “cucirsi” su misura la propria rapportatura.
Ma quanto costa? Questo mozzo è proposto in tante varianti, ma il costo base si aggira attorno agli 850 euro. Il peso dell’insieme mozzo, comandi e cavi è intorno ai 2,2 chili, ma va ricordato che si fa a meno di pignoni, tripla corona, cambio, deragliatore e relativi comandi. Infine l’assorbimento di energia della pedalata: la Rohloff dichiara un aumento del 2% solo con alcuni rapporti rispetto al cambio tradizionale.
Mtb magazine, maggio 2009
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