Life by white-rabbit #10
lunedì 4 Maggio 2009 di white-rabbit
Ciò che mi manca in questo momento è il senso di libertà. Non sono ancora pronto a rimanere vincolato per il resto della vita, sono troppo giovane per morire dentro.

Invidio tutti coloro che s’accontentano d’avere un buon lavoro, comprare casa e metter su famiglia. Io non ci riesco.
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Pubblicato su pensieri, Varie | Contrassegnato da tag 10, amor proprio, anima, buoni propositi, cambiare, casa, comune, essere liberi, famiglia, family, free, Freedom, gente, giovani, imparare, inglese, introversione, introverso, lavoro, libertà, menefreghismo, moglie, morire, morire dentro, morte, odio, per, prigione, prigione per l'anima, prigionia, rabbit, ragazza, realizzazione, riuscire, sapere cosa si vuole, schemi, scoprire, senilità, sentirsi liberi, società, uscire, uscire dagli schemi, viaggiare, vita, vivere e morire giovani, voglia, white, X, xoxo | 9 commenti
Wow, potevi chiamarla “Libera confessione” … poche parole ma coincise! Complimenti! La mia opinione è ovviamente personale e un po’ dettata ovviamente dal mio stile di vita!
Penso che il fatto di legarsi non faccia morire dentro, tutto dipende da con chi ci si lega! Non mi ritengo una persona che si accontenta, anzi, sono molto esigente! Un buon lavoro, una casa e quanto altro mi permettono di essere sereno e di vivere con una tranquillità sufficiente per avere anche il tempo di svagarmi, viaggiare e coltivare le mie passioni, mi rende libero! Se ho un buon lavoro posso andare in vacanza, comperarmi qualche cosa che mi soddisfi materialmente; il fatto di essere legato ad una persona invece mi completa sentimentalmente!
Vebbè, breve commento ad un tema molto più coplesso,, si potrebbe parlarne per giorni, ognuno avrebbe le sue idee e condizioni, però sarebbe comunque interessante!!!
Io sono d’accordo con quanto detto mal Caste, visto che, più o meno è anche il mio modo di vedere le cose.
White rbbit senza offesa ma secondo me non hai ancora le idee ben chiare
O magari non ha ben chiare le tue idee. Se mi sento di dar ragione al Caste su una cosa è che certamente per quanto se ne parli ognuno resterà sempre con le sue idee.
Le idee il Bianco Coniglio le ha ben chiare infatti dice “Io non ci riesco”… questa affermazione presuppone un buon periodo di riflessione e di domande che ci si pone!
Mi sento piuttosto di dire che bisogna essere in grado di accettare dei compromessi e riuscire a vedere il positivo anche in diverse forme di libertà!
E’ inutile dire bianco è giusto e nero è sbagliato, ci sono un sacco di grigi in mezzo! Alcuni sono apprezzabili, altri fanno proprio pena, alcuni si avvicinano più al bianco ed altri al nero! Non esiste il colore perfetto (considerando il bianco ed il nero colori anche se non lo sono), ognuno richiede comunque un periodo al nostro occhio (senso di libertà) per abituarci alla sua presenza ed alsuo mutamento: ciò che prime era bianco ora è grigio e viceversa! Ritengo però sia molto importante il provare a fare le cose partendo con il piede giusto! Non vado in montagna o ad arrampicare dicendo “…beh mal che vada cado ma tanto sono legato!!!”, ci vado con l’idea di non cadere perchè non so se la corda mi terrà! Qui si apre un altro argomento…la corda può non tenere a causa di agenti esterni, non controllabili da me stesso! Certo, l’esperienza può farmi evitare alcuni errori,ma non tutti!
Bisogna scegliere il grado di libertà in grado di soddisfare le mie esigenze con il minor numero di compromessi senza dire in partenza….io non ci riesco!
Spesso ci si ritrova a pensare…”ma chi me lo fa fare”…non tso vivendo come vorrei! Poi però se ci si pensa, magari si riesce a vedere che alcuni sacrifici fatti oggi, domani mi garantiranno più libertà!
La vita è, a mio avviso, fatta di compromessi! Bisogne essere in grado di valutarli ed accettarli!
Un saluto a tutti!
Il post è breve ma carico. Forse ti consolerà saperlo, o (molto probabilmente) non te ne fregherà nulla, ma non sei il primo a sollevare la questione, anzi, oserei dire che sono questi i quesiti che hanno interessato i maggiori pensatori del nostro secolo, anche se le premesse sono ancora precedenti. Anche se non te ne frega niente te lo racconto lo stesso perché è la mia tesina d’esame, quindi prendo questa come l’occasione per dimostrarne l’attualità =).
Il nocciolo della questione sta nella duplicità della vita umana, mi spiego.
Tu parli di “libertà” e di “vincoli”, per cui immagino che per vincoli tu intenda l’insieme di convenzioni con cui l’uomo deve convivere per avere un ruolo nella società: un lavoro/lo studio, una casa e dei beni materiali, il matrimonio o un vincolo affettivo, ma alla fine anche il tuo comportamento, le tue abitudini, i tuoi orari e alla fine la maggior parte delle decisioni che prendi quotidianamente risentono delle norme sociali. Per libertà penso tu intenda invece la risposta più istintiva ai tuoi bisogni, (esempio stupido: non ho voglia di lavorare quindi me ne resto a letto). Qualcuno li ha chiamati “istinto vitalistico” e “forma”; qualcun’altro li ha chiamati lato “apollineo”, quindi razionale e coerente, e lato “dionisiaco”, quindi innato, istintivo e anche brutale; qualcuno li ha chiamati “es” (pronome tedesco per “lui”, “l’altro me”), ovvero la parte inconscia che risponde solo alla mera “teoria del piacere” e, d’altro canto, il “superego”, la parte conscia di me che reprime quanto la società non può accettare della nostra metà, diciamo,“sporca”; qualcun’altro ancora li ha chiamati Dr Jekyll, il dottore di buona famiglia affermato e rispettato, un po’ vincolato se vogliamo, e Mr Hyde, criminale efferato.
Tutti questi grandi pensatori, Pirandello, Nietzsche, Freud, Stevenson, hanno condiviso il tuo problema di fondo, ma tutti hanno concluso, a modo loro, che, per quanto i vincoli siano scomodi e intollerabili, sono necessari. Io mi trovo in accordo con questa risposta, del resto ritengo che, anche se sono tutti vissuti nei primi anni del Novecento, la società odierna non sia poi tanto differente: l’ipocrisia, o meglio, la “doppiezza”, è all’ordine del giorno.
Ad ogni modo nessuno ha la risposta esatta, la filosofia, la letteratura e tutte le forme d’arte lasciano spazio ad ogni libera interpretazione, che va rispettata.
…come faccio a mettere le risposte in un paragrafo giustificato? Devo usare HTML o c’è un modo più diretto?
Mi sa che non ci riesci perche sei più libero di quelli che stai guardando.
Non c’è la fai perche una parte di te non vuole quel vincolo. Sai che i titoli non rinominano quel che vuoi e anzi sai che con o senza vincolo tutto funziona lo stesso. Invidi quelle persone perche hanno le cose che tutti vogliono, ma sai perfettamente che quello non ti fà migliore.
[…] non condividere?! […]