Apprendo quasi per caso ieri sera ascoltando la replica dello zoo di 105 che è entrato in funzione da ieri il nuovo nuovo sistema di voto della Camera per combattere i cosiddetti pianisti (qui a fianco ne vedete uno all’opera durante il concerto di Natale in Senato), termine comune usato per indicare quei parlamentari che votano al posto di altri colleghi assenti dall’Aula.
Un altro investimento azzeccato per i soldi dei contribuenti: 400 milioni di euro (qui trovate la news), contro i 400.000 preventivati (link) prima di iniziare i lavori.
Che dire? Avanti, avanti c’è posto! (non diciamo dove…)
È la solita questione: invece di risolvere un problema lo si aggira. Cioè, invece di trovare dei parlamentari seri, si tenta di impedire loro di fare i disonesti.
Magari una volta scoperto il gioco sarano in grado di farsi dei calchi a vicenda dei pollici. Così resteranno sempre i pianisti, solo che ora gireranno con una valigetta contenente il “set polpastrelli amici di merende”.
[…] ma non si riesce a vedere che con sole due decisioni derivanti dalla disonestà dei reggenti (il cambio del sistema di voto alla camera prima, e lo slittamento della votazione del referendum ora) ci sono già costati […]